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Edizione speciale DNSH

Con la Circolare RGS n. 22 del 14/05/2024 il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha pubblicato l’Aggiornamento della Guida operativa per il rispetto del principio di non arrecare danno significativo all’ambiente (cd. DNSH). La nuova Guida segue le precedenti versioni approvate con Circolari MEF-RGS n. 32 del 30 dicembre 2021 e n. 33 del 13 ottobre 2022
Con l’aggiornamento, la Guida operativa recepisce le indicazioni derivanti dal Regolamento Delegato (UE) 2023/2486 pubblicato a novembre 2023. Questo regolamento completa per i quattro obiettivi ambientali: 

  • uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine
  • economia circolare, compresa la prevenzione ed il riciclaggio dei rifiuti
  • prevenzione e riduzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua o del suolo
  • protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi

il quadro dei criteri di vaglio tecnico previsti con il regolamento (UE) 2020/852, e introdotti dal regolamento delegato (UE) 2021/2139 per gli obiettivi: 1. mitigazione dei cambiamenti climatici; 2. adattamento ai cambiamenti climatici. 
Rispetto alle precedenti edizioni della Guida, questa versione aggiunge alcune schede tecniche (32, 33 e 34), ne revisiona altre in funzione dell’evoluzione della normativa ambientale, riformula in maniera maggiormente esplicativa diversi aspetti ed assicura un maggiore allineamento con i criteri contenuti negli Orientamenti tecnici della Commissione europea sull'applicazione del principio DNSH. Questo allineamento garantisce una coerenza più stretta tra le direttive nazionali e quelle europee, facilitando l’implementazione delle misure ambientali e promuovendo una maggiore armonizzazione delle pratiche sostenibili a livello comunitario.
In questa versione della Guida Operativa, la mappatura è stata aggiornata per indicare le associazioni tra le nuove misure inserite nella cd. riprogrammazione generale del PNRR e nel capitolo REPowerEU.

LE RIFORME E IL PRINCIPIO DNSH

Le Riforme previste dal PNRR devono garantire il rispetto del principio DNSH con riferimento alla fase di attuazione. La normativa derivata deve considerare i presupposti ambientali alla base delle schede tecniche eventualmente associate ed i relativi vincoli indicati laddove pertinenti. Data la particolare natura di queste misure, la verifica di conformità al DNSH potrà essere effettuata con modalità individuate di volta in volta dalle Amministrazioni (ad esempio relazioni esplicative), sempre prendendo in considerazione i possibili impatti sui sei obiettivi ambientali, ovvero il contributo sostanziale nel caso sia indicato il Regime 1. Qualora la Riforma abbia una dotazione finanziaria e si preveda l’acquisto di beni e servizi, le schede tecniche associate riportano i requisiti da tener presente nelle procedure di gara.

LA GUIDA OPERATIVA DNSH: NESSUN NUOVO ADEMPIMENTO 

L’aggiornamento della Guida operativa non introduce nuovi vincoli o adempimenti, ma si limita a riorganizzare e rendere più fruibili le indicazioni che derivano dalle diverse fonti giuridiche italiane ed europee e dalla prassi dello stato. 
Le check list di verifica e controllo vengono confermate come strumento di sintesi dei controlli richiesti per dimostrare la conformità al principio DNSH. Si evidenzia che le check list e le schede tecniche sono da considerarsi indicative, in quanto individuano casi tipici e comuni a molte tipologie di progetti, ma non sono specifiche per ogni misura: l’Amministrazione titolare può adattare le check list proposte dalla Guida individuando i vincoli/requisiti essenziali in base alle caratteristiche della misura di competenza. 
È importante sottolineare che rimane responsabilità di ciascuna Amministrazione titolare di misure PNRR assicurare il rispetto del principio DNSH nella fase di attuazione. Pertanto risulta fondamentale che i soggetti attuatori degli interventi facciano riferimento anche alle indicazioni specifiche fornite dall’Amministrazione titolare della specifica misura.

 

IL DNSH E I CAM

Per fornire un ulteriore strumento che favorisca il rispetto del principio DNSH, in particolare nella definizione delle procedure di approvvigionamento o affidamento necessarie per la realizzazione degli interventi, vengono individuati i Criteri Ambientali Minimi (CAM) di cui all’art. 57 del Codice dei contratti pubblici (D.lgs. 36/2023) che consentono di assicurare i vincoli DNSH di interesse.
All’interno della Guida Operativa questo aspetto viene illustrato nel capitolo 5 ed è poi approfondito nell’Appendice 2 dove per ogni Scheda tecnica sono evidenziati:

  • i requisiti specifici DNSH, ovvero aggiuntivi sia rispetto ai CAM sia rispetto alla normativa ambientale vigente;
  • l’eventuale CAM associato ad un dato requisito e quindi potenzialmente utile nella comprova del principio DNSH;
  • gli adempimenti utili ad illustrare il rispetto del criterio DNSH ed i riferimenti alla normativa vigente per i vari requisiti.

IL DNSH E LE AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI

In caso di procedimenti preliminari per le autorizzazioni ambientali, quali ad esempio la normativa nazionale VIA, la VAS, l’AIA, l’AUA, tutti i vincoli DNSH dovranno essere presi in considerazione nella fase ante-operam: sarà quindi cura del Soggetto Attuatore tenerne conto in fase di proposta dell’investimento. Nel caso in cui gli stessi adempimenti siano stati completati, sarà cura del Soggetto Attuatore garantire il corretto mantenimento di tutte le condizioni previste in sede autorizzativa.

DOCUMENTI UTILI

Ulteriori strumenti a supporto dell’applicazione del principio DNSH sono i Quaderni Operativi realizzati dalla Fondazione IFEL dell’ANCI che forniscono indicazioni utili sugli adempimenti da considerare nella predisposizione delle procedure di affidamento e nella progettazione degli interventi. Ad oggi sono disponibili quattro Quaderni Operativi ai quali sono associati due allegati. Per approfondimenti vai alla sezione dedicata del Portale Europa FVG

L'ANALISI DEL RISCHIO CLIMATICO

Il principio DNSH è declinato su 6 obiettivi climatici: tra questi quello che ha generato maggiori criticità nella progettazione degli interventi riguarda l’adattamento ai cambiamenti climatici. Un'attività arreca un danno significativo all’ambiente se conduce a un peggioramento degli effetti negativi del clima attuale e futuro previsti sull’attività stessa, sulle persone, sulla natura o sugli attivi. Per dare una risposta a questo tema si deve procedere con un'analisi dei rischi climatici fisici che deve essere proporzionata alla dimensione fisica o finanziaria dell’intervento. La Guida operativa indica i riferimenti essenziali per procedere con l’analisi. 
Un ulteriore strumento utile è l’Allegato 2 “Indicazioni di supporto per l’analisi del rischio climatico e le soluzioni di adattamento dei progetti PNRR” pubblicato da IFEL che fornisce una proposta di relazione-tipo sull’analisi del rischio climatico, sulla vulnerabilità e sulle soluzioni di adattamento. Per approfondimenti clicca qui.

I DOCUMENTI DA CARICARE SUL SISTEMA REGIS

Un’altra importante novità riguarda la specificazione degli elementi di comprova da caricare sul sistema ReGiS nelle fasi principali dell’attuazione, ovvero:

  • attestazione relativa alla selezione dei progetti;
  • attestazione relativa alla Gara d’appalto (o, in generale, della procedura di affidamento);
  • attestazione sui singoli Stati Avanzamento Lavori (Rendiconti di Progetto).

Questi elementi sono fondamentali per documentare dimostrare il rispetto del principio DNSH in ogni fase del progetto, garantendo trasparenza e tracciabilità delle azioni intraprese.

LE MAPPATURE PREVISTE DALLA GUIDA OPERATIVA

Rispetto alle precedenti edizioni, in questa versione della Guida operativa sono previste 2 mappature

  • la prima mappatura suggerisce l’associazione delle singole misure del PNRR a una o più schede tecniche in base agli ambiti di attività prevalenti per ciascun intervento e riporta il Regime in relazione al contributo offerto alla mitigazione dei cambiamenti climatici (mappatura 1); 
  • la seconda mappatura riporta le misure cui è attribuito un ulteriore Regime 1 definito alternativamente “Risorsa idrica” (RI) o “Economia circolare” (EC), associando alle misure le schede tecniche in cui sono illustrati i requisiti specifici (mappatura 2).

LA PROSSIMA EDIZIONE

Il prossimo numero della Newsletter “PNRR in FVG” è previsto in uscita a giugno.

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